Sommario
Dove avveniva la mummificazione dei faraoni?
Gli organi estratti venivano posti all’interno di quattro vasi detti “canopi”, nome che forse derivante dalla città di Canopus oppure da Canopo, personaggio mitologico seppellito in Egitto.
Come facevano gli Egizi a togliere il cervello?
Il cervello veniva rimosso dalla scatola cranica grazie ad uncini metallici inseriti attraverso le narici. Polmoni, stomaco ed intestini venivano rimossi attraverso un’incisione sull’addome. L’unico organo che non veniva rimosso era il cuore che veniva considerato la sede dell’anima.
Come si pratica l imbalsamazione?
Gli organi interni venivano prelevati e mummificati a parte in quattro vasi canopi. Tutto il corpo veniva prima disidratato coprendolo di natron per diversi giorni, poi veniva spalmato di oli resinosi. L’uomo possedeva non solo il corpo ma anche il ka raffigurata come un uccello a testa umana ed il ba.
Cosa è la mummificazione?
La mummificazione è un processo, naturale o artificiale, in cui un cadavere subisce una disidratazione massiccia così veloce che i tessuti rimangono come “fissati”. Servono particolari condizioni esterne e interne per ottenere questo processo.
Quali furono i procedimenti per la mummificazione egizia?
Gli egizi furono il primo popolo a praticare la mummificazione sistematica, come pratica funeraria standard. I procedimenti per la mummificazione egizia dei corpi, che vedremo nel prossimo capitolo, che venivano usati nell’antico Egitto erano tre: uno riservato al faraone ed alla sua famiglia, uno per i nobili ed i ricchi ed uno per i poveri.
Quanto tempo dura una mummificazione artificiale?
In media, un processo di mummificazione dura 6/12 mesi, ma ci sono prove e casi di mummificazioni avvenute in 2/3 mesi, eccezionalmente in 2/3 settimane. Anche condizioni di freddo intenso possono portare ad una mummificazione come nel caso della mummia del Similaun. Mummificazione artificiale
Come si procede alla mummificazione delle dita?
La mummificazione e la medicina legale. Dal cadavere mummificato è possibile prendere le impronte digitali mediante tecniche che reidratano le parti molli delle dita. Per esempio, si possono immergere le dita in una soluzione di idrato di sodio fra il 3 e l’8%, a seconda del grado di essiccamento.