Sommario
Chi ha inventato la porta ad arco?
La Porta dell’Arco (o all’Arco) di Volterra, risalente circa al periodo fra IV e III secolo a.C., fa parte della cinta muraria in panchina della città, edificata originariamente dagli Etruschi e poi modificata successivamente nel Medioevo quando la città si erse a Libero comune.
Chi usava le frecce?
Nell’esercito romano l’uso di arco e freccia risale all’epoca di Mario ed è più diffuso nel periodo del tardo Impero, in cui sono in uso frecce lunghe circa 50–60 cm con punta piatta uncinata, conica o piramidale a sezione triangolare.
Cosa era l’Arco lungo?
Nel Medioevo l’arco lungo era costituito da un listello di tasso, completamente dritto, alle estremità del quale venivano aggiunti i terminali, cui veniva poi agganciata una corda. Quando l’arco iniziava ad acquisire una leggera incurvatura permanente si diceva che “aveva seguito la corda”.
L’arco lungo medievale possedeva una sezione a “D” dove il lato dritto, detto “dorso”, era il lato rivolto verso il bersaglio. Spesso le parti terminali dei flettenti, i puntali o “tips”, erano rinforzate in corno. La corda era solitamente costituita da una treccia composta da due o tre fili di lino, canapa o budello impregnati di colla.
Come conosce l’arco in architettura?
L’arco, in architettura, L’arco in muratura conosce in Italia il suo uso massiccio inizialmente a partire dagli etruschi, i quali usano il tutto sesto e introducono nella costruzione delle porte oltre che nelle strutture ipogee questa forma architettonica.
Quando l’arco è uguale a uno?
Quando questo è uguale a uno, l’arco viene detto a tutto sesto o a pieno centro, quando è maggiore di uno, l’arco si dice a sesto acuto, quando è minore di uno l’arco si dice a sesto scemo o ribassato. Anticamente sesto significava il compasso, per cui un arco a tutto sesto era un arco nel cui disegno il compasso faceva un semigiro.