Sommario
Cosa fanno i lacrimogeni?
Il gas lacrimogeno è un aerosol di composti lacrimogeni a tossicità variabile che causa forte lacrimazione e bruciore, difficoltà a tenere gli occhi aperti, tosse, difficoltà respiratorie e a volte vomito. È considerato un’arma chimica, sia pure non letale, usata a scopo di dissuasione e distrazione, non di offesa.
Come fu l’uso dei gas nella Grande Guerra?
La Grande guerra è indissolubilmente associata all’uso dei gas e tale fu lo sdegno e l’orrore suscitato dai loro effetti letali e incapacitanti, che in poche altre occasioni essi furono usati nelle guerre successive, e solo quando si aveva la sicurezza che il nemico non potesse impiegarli a sua volta per rappresaglia.
Qual era la produzione italiana di gas durante la guerra chimica?
La guerra chimica era nel pieno del suo svolgimento. Si calcola che la produzione italiana di gas durante la Grande Guerra ammontò a 13.000 tonnellate, impiegate in particolare durante l’Undicesima battaglia dell’Isonzo (agosto 1917), l’ultima Battaglia sul Piave (giugno 1918) e la Battaglia della Bainsizza (Ottobre 1918).
Come furono utilizzati i gas asfissianti nella prima guerra mondiale?
ARTICOLO – L’utilizzo dei gas asfissianti nella Grande Guerra. Nel corso della Prima Guerra mondiale i gas asfissianti vennero impiegati per la prima volta come nuove armi di combattimento. La convenzione dell’Aja del 1899 ne impediva l’uso ma i vari Paesi non rispettarono quanto avevano siglato precedentemente.
Quando il gas asfissiante venne usato come arma di combattimento?
Durante gli anni della Grande Guerra il gas asfissiante venne impiegato come nuova arma di combattimento. il primo massiccio uso di agenti tossici durante la Prima Guerra Mondiale si registra in occasione della seconda battaglia di Ypres del 22 aprile 1915 da parte delle forze tedesche contro le truppe francesi con munizioni caricate al cloro.