Cosa voleva Renzi con il referendum?
Il provvedimento proponeva in particolare una radicale riforma del Senato della Repubblica, la cui principale funzione sarebbe diventata quella di rappresentanza delle istituzioni territoriali, concorrendo paritariamente con l’altra camera all’attività legislativa solo in determinati casi.
Chi si occupa del referendum?
L’Ufficio centrale per il Referendum è costituito presso la Corte Suprema di Cassazione italiana. Esso è composto dai tre presidenti di sezione della Corte di Cassazione più anziani, nonché dai tre consiglieri più anziani di ciascuna sezione.
Chi ha sostituito Renzi?
Federica Mogherini (PD), sostituita da Paolo Gentiloni (PD)
Che governo c’era nel 2018?
Governo Gentiloni | |
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Legislatura | XVII legislatura |
Giuramento | 12 dicembre 2016 |
Dimissioni | 24 marzo 2018 |
Governo successivo | Conte I 1º giugno 2018 |
Qual è la data di svolgimento del referendum?
“Se prima della data dello svolgimento del referendum, la legge, o l’atto avente forza di legge, o le singole disposizioni di essi cui il referendum si riferisce, siano stati abrogati, l’Ufficio centrale per il referendum dichiara che le operazioni relative non hanno più corso.”(art. 39).
Come richiedere il referendum costituzionale?
L’art. 138 della Costituzione prevede la possibilità di richiedere il referendum costituzionale dopo la seconda votazione da parte delle camere di una legge di revisione costituzionale o di una legge costituzionale.
Come rientra il referendum e la petizione?
Il referendum rientra, insieme all’iniziativa legislativa popolare (Procedimento legislativo) e alla petizione, tra gli istituti di partecipazione diretta dei cittadini alla democrazia.
Quando si svolse il primo referendum abrogativo?
Dal 1974, anno in cui si svolse il primo referendum abrogativo (quello sul divorzio, conclusosi con la conferma della legge), in Italia vi è stato un uso crescente dei referendum, soprattutto per iniziativa del movimento radicale. Tra i più importanti, vanno ricordati quelli sull’aborto (1981); sulla «scala mobile»