Sommario
- 1 Quando la Regione Toscana ha fondato il Centro Gestione Rischio Clinico e sicurezza paziente?
- 2 Quale ente si occupa di definire ed approvare le pratiche per la sicurezza del paziente?
- 3 Come si fa un audit clinico?
- 4 Chi è il facilitatore del rischio clinico?
- 5 Quali sono le fasi della gestione del rischio clinico?
- 6 Quali sono i metodi e gli strumenti per l’analisi dell’errore e la gestione del rischio?
- 7 A cosa serve l’audit clinico?
- 8 Cosa è il rischio clinico?
Quando la Regione Toscana ha fondato il Centro Gestione Rischio Clinico e sicurezza paziente?
Il Centro opera secondo una vision partecipata della sicurezza: condivide e sperimenta sul campo le pratiche per la sicurezza, le adatta alla realtà operativa e ne evidenzia efficacia e criticità. Istituito nel 2003 con la delibera di Giunta regionale n.
Quale ente si occupa di definire ed approvare le pratiche per la sicurezza del paziente?
Centro Gestione Rischio Clinico – Funzionamento del sistema di attestazione volontaria delle pratiche per la sicurezza del paziente (PSP). Modifica delle delibere 267/2007, 441/2013 e 50/2014.
Quali sono i principali strumenti per la gestione del rischio clinico utilizzabili per l’analisi e la prevenzione degli eventi critici?
I. Identificazione dei rischi
- • la sicurezza degli ambienti e delle attrezzature;
- • i percorsi per il controllo delle infezioni;
- • i programmi di miglioramento della qualità e le procedure di accreditamento;
- • la sorveglianza del grado di soddisfazione e dei reclami dei dipendenti e degli utenti;
Come si fa un audit clinico?
Il processo dell’audit clinico Metodologicamente l’audit clinico consiste in un ciclo della qualità che possiamo schematicamente articolare in 4 fasi: 1) preparazione, 2) attuazione, 3) azioni di miglioramento 4) valutazione dei risultati (re-audit).
Chi è il facilitatore del rischio clinico?
Il Facilitatore è un professionista sanitario che opera, nell’Azienda Ospedaliero Universitaria, supportando lo sviluppo dei processi di miglioramento collegati alla sicurezza del paziente e del rischio clinico”. Il Facilitatore è un delegato alla sicurezza.
Quali sono le fasi di gestione del rischio clinico?
Risk Management: le 4 fasi l’identificazione dei rischi (Risk Identification) l’analisi dei rischi (Risk Analysis) il controllo delle possibili perdite (Risk Control) la copertura finanziaria (Risk Financing)
Quali sono le fasi della gestione del rischio clinico?
Risk Management: le 4 fasi
- l’identificazione dei rischi (Risk Identification)
- l’analisi dei rischi (Risk Analysis)
- il controllo delle possibili perdite (Risk Control)
- la copertura finanziaria (Risk Financing)
Quali sono i metodi e gli strumenti per l’analisi dell’errore e la gestione del rischio?
Tra queste vi sono la Failure Mode and Effects Analysis (FMEA) e la Failure Mode and Effects Criticality Analysis (FMECA). La FMEA è un’analisi di tipo qualitativo intesa ad identificare quello che potrebbe succedere (il modo di guasto/errore) se si verificasse un difetto, una omissione, un errore.
Che cos’è audit clinico?
Definizione “L’audit clinico è un processo con cui medici, infermieri e altri professionisti sanitari, effettuano una revisione regolare e sistematica della propria pratica clinica e, dove necessario, la modificano” (Primary Health Care Clinical Audit Working Group, 1995).
A cosa serve l’audit clinico?
L’audit clinico è un PROCESSO DI MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’ finalizzato a migliorare l’assistenza e gli esiti dei pazienti attraverso un’analisi sistematica dell’assistenza rispetto a criteri espliciti e l’implementazione del cambiamento”[1],[2];
Cosa è il rischio clinico?
Il rischio clinico è la probabilità che un paziente sia vittima di un evento avverso, cioè subisca un qualsiasi “danno o disagio imputabile, anche se in modo involontario, alle cure mediche prestate durante il periodo di degenza, che causa un prolungamento del periodo di degenza, un peggioramento delle condizioni di …